2010 / 2019
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La concettualizzazione pittorica di Salvatore Pulvirenti torna ad una condizione “pre-concettuale”, alla purezza iconica dell’immediata manifestazione del senso: un senso che si ordina al vuoto, che si organizza nell’assenza di parola. La narrazione pittorica annienta il discorso, lo espone a un “grafismo” che, operando la sua stessa sparizione nell’astrazione dei simboli-segni (corpi concreti o immagini ideali), lo rigetta nell’indistinta epifania del colore, nella tonalità cromatica delle emozioni. Ed è così che, in questa de-istituzione di ogni discorsività, in questa immediatezza, in questa pura astrazione del “pensiero grafico”, il senso torna ad essere sentimento, sensazione.
Tito Marci, dal testo Il puro silenzio del colore, Catalogo Il sapore delle foglie rosse, 2019